Cantavamo, cantiamo e canteremo. Moni Ovadia per il Circolo Gianni Bosio

Questo il comunicato scritto da Moni Ovadia per lo spettacolo “Cantavamo, cantiamo e canteremo. Canti per l’uguaglianza” che si terrà il 22 aprile 2013 al teatro Vittoria di Roma in sottoscrizione per il Circolo Gianni Bosio:
“Cantiamo per il Circolo Gianni Bosio” – (Moni Ovadia – 22 aprile 2013,  h. 21 Teatro Vittoria, Piazza Santa Maria Liberatrice, 10 – Roma)

Il Circolo ” Gianni Bosio” da molti anni e per molti anni è stato e continua ad essere un
punto di riferimento culturale e politico per l’identità più autentica del nostro paese, per la storia delle sue classi lavoratrici che si è espressa con straordinaria tensione creativa nella narrazione orale, nel canto e nella musica. Le meste e retoriche attività celebrative per il centocinquantesimo anniversario della fondazione dell’italia promosse dalle istituzioni hanno letteralmente ignorato questo immenso patrimonio tradizionale che è vivo ed è sempre in grado di comunicare valori e modi di vita. E non hanno neppure lontanamente rivolto l’attenzione ai processi culturali in continua evoluzione che si generano con l’apporto variegato e preziosissimo dei nuovi italiani ed europei portati dalle migrazioni e dal conseguente insediamento nei tessuti delle grandi metropoli, delle cittadine ma anche delle campagne.
È il circolo “Gianni Bosio” che, fra le sue attività, progetta il lavoro sul campo e la sua elaborazione per mettere a disposizione degli studiosi e degli appassionati un materiale di inestimabile valore per il presente e il futuro della nostra disastrata cultura.
Lucilla Galeazzi, Paolo Rocca, Fabrizio Cardosa, Fiore Benigni, Luca Balsamo ed io siamo felici di poter rappresentare il nostro recital “Cantavamo, cantiamo, canteremo – Canti per l’uguaglianza” a sostegno del “Gianni Bosio” che in un paese civile sarebbe considerato un’istituzione di interesse nazionale. Diamo il nostro piccolo contributo per sollecitare l’Italia a svegliarsi dalla tossicosi di corruzione, volgarità e di marasma sottocuturale che l’ha narcotizzata e riconoscere realtà come il “Bosio” al fine di ritrovare il cammino del senso. (Moni Ovadia)

MoniOvadiaA4 (WEB)    clicca qui per la locandina dello spettacolo

Informazioni su controCanto

Controcanto (un blog sulla storia e la memoria cantata). Qualche volta, dagli affreschi e dai quadri, i loro visi ci fissano. Ma dai libri quasi mai ne intendi la voce. Le loro generazioni hanno formato la lingua che parliamo, la sintassi dei nostri pensieri, l’orizzonte delle città, il presente. Ma la coscienza che anno dopo anno, mietitura dopo mietitura e pietra dopo pietra, essi formavano ai signori e ai padroni, quella coscienza non li riconosceva . Li ometteva. Confondeva le loro voci con quelle degli alberi o degli animali da cortile. Questi canti sono stati uditi – quando sono stati uditi – tutt’al più come voce di una cultura separata e arcaica; ma noi oggi sappiamo che essi esprimono un mondo di dominati in contestazione e in risposta. (F. Fortini, didascalia per lo spettacolo Bella Ciao, 1964)
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